Il kilt scozzese

Il kilt è un indumento maschile che consiste in un pezzo di stoffa arrotolato intorno alla vita (simile alla gonna femminile) ed allacciato. Anticamente il kilt era realizzato con un pezzo di stoffa lungo abbastanza da essere poi appoggiato sulla spalla (dopo essere stato arrotolato intorno alla vita), in maniera da ricordare vagamente la toga dei romani

LE ORIGINI:Il kilt, come lo conosciamo noi, è stato inventato da Thomas Rawlinson, un imprenditore della Germania (proprietario di fornaci per la fusione del minerale di ferro) quacchero inglese del ‘700, che, trasferitosi nelle Highlands ed avendone appreso la cultura, operò una grande azione commerciale e inventò una tradizione. Nei primi anni trenta del ‘700 (tra il 1727 e 1734), osservando gli operai che abbattevano gli alberi per fornire la legna alla sua fornace di Inverness, ebbe l’intuizione di semplificare l’abbigliamento per renderlo meno ingombrante. Il kilt, quindi, va considerato un abbigliamento “moderno” che il movimento romantico impose come segno di “antichità”.[3] Venne poi usato anche per distinguere una famiglia da un’altra. Il film Bravehart ambientato nel medioevo rappresenta dunque un falso storico.

IN SCOZIA:Il kilt viene oggi associato all’indumento tradizionale delle Highlands scozzesi, dove viene realizzato in tartan ed è solitamente indossato insieme ad uno sporran, cioè una borsetta di cuoio utilizzata per trasportare denaro. Questo indumento, nel folklore comune, era ed è portato rigorosamente senza indumenti intimi, utilizzato tuttora come abito da cerimonia.

lL KILT OGGI : viene confezionato come una gonna a portafoglio, con una parte tesa davanti, dove avviene la sovrapposizione e una parte con pieghe plissettate. Viene tenuto chiuso da lacci di pelle con fibbia in alto e da una grossa spilla di sicurezza (kilt pin) sul lembo sovrapposto nell’angolo libero della stoffa.

LE GONNE MASCHILI

Esistono molti abiti maschili che comprendono una gonna o comunque una forma a tunica, tra i quali il kimono giapponese, il cheongsam cinese e il deshdasheh (o thobe) arabo.

In Europa, gli esempi più famosi sono il kilt scozzese, il sarong (mostrato nelle gonne femminili e la fustanella albanese e greca.

Inoltre, abiti a tunica sono indossati da appartenenti agli ordini religiosi. Esempi di questo sono la tonaca dei preti cattolici e il saio di molti ordini monastici.

Come per il pantalone femminile fino a qualche decennio fa, la gonna per gli uomini è ancora oggetto di forti pregiudizi, legati a omosessualità e omofobia. Tuttavia, se il pantalone è più pratico, per esempio per andare a cavallo o passeggiare in foresta, la gonna è più comoda, in particolare per passeggiare in città d’estate. È per questo che delle iniziative sono state intraprese per promuovere la gonna per gli uomini.

Il tipo di gonna che più si addice al corpo maschile è la gonna al ginocchio, non dritta, ma di preferenza a pieghe o comunque larga. L’obiettivo non è quello di mettere in risalto le forme del corpo maschile (come può essere il caso per alcune gonne femminili) ma di mostrare le gambe e soprattutto di stare comodi. Infatti, la gonna è molto più comoda del pantalone e se scelta bene non fa sembrare l’uomo “femminile”. D’estate può essere indossata di preferenza con i sandali o scarpe senza calzini, mentre d’inverno invece di indossare i collant (troppo femminili) si preferiranno i calzini lunghi di lana sotto al ginocchio.

TIPOLOGIA DELLA GONNA

La gonna a pantalone. Si tratta di una gonna o di un pantalone? In verità, la gonna a pantalone è un po’ entrambi. Immaginate un pantaloncino con staccato al fianco destro un pezzo di stoffa che va a chiudersi nel fianco opposto, nello stesso modo della chiusura della gonna a portafoglio. Questi tipi di gonne sono i più particolari e i più simili. Variano le lunghezze. Mentre la gonna a portafoglio la possiamo trovare di diverse lunghezze, le gonne a pantalone sono generalmente piuttosto corte.
La gonna a campana è piuttosto lunga, e arriva oltre al ginocchio. È denominata gonna a campana per la sua forma. Se si prova a fare la “giravolta” con questo tipo di gonna, vedrete davvero che prende la forma della campana. Questa gonna va portata con scarpe piuttosto basse.
La longuette è una gonna la cui lunghezza supera il ginocchio. Se si indossa una longuette, si consigliano un bel paio di scarpe, con una forma o un dettaglio particolare. Il motivo è semplice: la longuette ha una lunghezza particolare che lascia le gambe coperte, e quindi l’occhio cadrà sulle scarpe.
La gonna da uniforme è caratterizzata da un taglio corto, presenta delle pieghe nel modello classico. Creata per essere utilizzabile per attività sportive, mantiene comunque una linea fine e indossabile in contesti di diverso livello di formalità. Utilizzata nella divisa di alcune università straniere alle volte può mostrare un motivo a quadri;
La gonna a palloncino è una gonna di media-corta lunghezza, caratterizzata da un rigonfiamento che la rende larga sui fianchi mettendo in mostra la gamba a partire da sopra il ginocchio. Spesso utilizzata per nascondere fianchi e cosce importanti;
La gonna a ruota è aderente ai fianchi e si allarga sulle gambe. Adatta a qualsiasi tipo di corporatura, Presenta piegature cucite a partire dalla vita simili al modello classico della gonna da uniforme;
Il sarong è una gonna unisex di origine malese. Alcuni modelli di questo tipo di gonna sono utilizzabili anche come abito in quanto possono essere spostati e adattati al collo o ad altezza fianchi in pochi secondi. Realizzata da sottili teli in cotone o seta, in Africa viene chiamata con il nome di kanga nell’opzione femminile o kikoi in quella maschile;
La gonna a fazzoletto o Gonna a tulipano è unica nel suo genere, questa gonna e formata da due strati di tessuto di lunghezza diversa, che andando a sovrapporsi, creano una linea obliqua al centro ricreando dunque la forma dei petali di un fiore;
La gonna a sirena è stretta alla vita, questo tipo di gonna si allarga sulle cosce per poi stringersi ad altezza ginocchio. La gonna successivamente di apre in modo omogeneo, creando la forma della coda di un pesce;
La gonna a balze è una gonna di lunghezza variabile che presenta piegature orizzontali per tutta la lunghezza. Differenziata dalla gonna a pieghe per l’orientamento delle stesse. Solitamente realizzata in cotone o in materiali più pesanti se corta.

LA STORIA DELLA GONNA

La gonna è l’indumento più semplice che possa esistere per coprire il corpo e per questo è stata usata, sotto varie forme, fin dall’antichità

I VARI MODELLI DI GONNA:Esistono parecchi modelli di gonne, dai più semplici, costituiti da un unico tessuto unito, da un semplice drappo, ai più particolari, con forme originali ottenute tramite cuciture, imbastiture, pieghe, ornamenti.La lunghezza è un elemento che varia moltissimo e può raggiungere qualsiasi livello della gamba: può arrivare solo alla coscia, al ginocchio, alle caviglie, presentando in questo caso degli spacchi per consentire maggiore facilità di movimento, o lambire addirittura il suolo, caratterizzandosi per la presenza di uno strascico.

L’ EVOLUZIONE DELLA GONNA:La gonna nell’antichità era un indumento indossato da entrambi i sessi. Le testimonianze più antiche risalgono al periodo delle civiltà mesopotamiche,Nel periodo egizio, Le donne cretesi,Nell’epoca greca e romana

IL MEDIOEVO: Dopo la caduta dell’Impero Romano d’ Occidente, la gonna venne sostituita dalla tunica fino all’Alto Medioevo. Le donne, gli imperatori e il clero stratificavano le tuniche, mentre gli uomini indossavano dei calzoni, ereditati dai barbari e adatti alla vita militare. 

IL RINASCIMENTO E IL 1600:A partire dal 1500 le persone iniziarono ad indossare abiti diversi a seconda del sesso e le gonne cambiarono nelle varie nazioni e culture. La nobiltà veniva ritratta con gonne preziose e voluminose, che ne identificavano la supremazia, ma che impedivano molti movimenti.

LA RIVOLUZIONE FRANCESE:All’apice della rivoluzione il rigonfiamento delle sottane si spostò dai fianchi sul dietro tramite il sellino. La linea si semplificò e il corsetto abbinato a questa gonna assomigliava sempre di più al frac indossato dagli uomini. Anche diversi accessori da uomo venivano utilizzati dalla donna come i guanti, il bastone e il cappello a cilindro

L’EPOCA VITTORIANA: Dal 1820 la gonna assunse una forma a campana e la silhouette diventò a clessidra o a triangoli contrapposti. Nel corso degli anni le dimensioni di questo indumento aumentarono sempre di più fino al 1860 quando la gonna raggiunse la massima ampiezza, definita a mongolfiera. Questo volume veniva dato dalle crinoline, delle strutture di acciaio indossate con diverse sottane e mutandoni di pizzo. Alla fine del secolo, la crinolina passò di moda e il volume tornò nuovamente sul lato posteriore della gonna

IL 1900: Tra la fine del XIX secolo e l’inizio del 1900, i movimenti di emancipazione femminile trasformarono completamente l’abbigliamento delle donne: i volumi diventarono sempre più contenuti e le decorazioni sparirono. All’inizio del nuovo secolo le gonne proposero forme e lunghezze diverse, si aggiunsero balze, pieghe e passamanerie. Il cambiamento radicale arrivò con la nascita e la diffusione del tailleur. Questo abito costituito da due pezzi, la giacca dal taglio maschile e la gonna svasata, erano in tinta e permettevano alla donna di indossare questo completo per moltissime occasioni. Durante il primo decennio del secolo, lo stile della gonna si avvicinò alle culture orientali e si liberò, finalmente, di qualunque sotto struttura.

Gli anni ’20 e il primo dopoguerra:Negli anni ‘20 la gonna subì un cambiamento che segnerà poi l’intera epoca: l’indumento si accorciò fino ad arrivare all’altezza del ginocchio e la figura a S della donna venne messa da parte per favorire una più androgina. Coco Chanell propose alla donna mascolina con i capelli a la garçonne linee e tessuti ispirati dal mondo maschile, ma che non perdevano la femminilità che ha sempre caratterizzato la donna. L’innovazione era data da un coordinato in jersey, composto da una gonna a pieghe e un cardigan o un pullover a seconda della situazione.